Disappunto e stupore. Le parola esatte per descrivere le nostre giornate numero 224 – 227 del nostro giro intorno al mondo. In pillole: perchè è il peggior posto per un backpacker?

  1. Pochissimi host su couchsurfing
  2. Ostelli molto costosi ( in media attorno alle 20 sterline a persona, in camerata )
  3. Trasporto pubblico praticamente inesistente

Allo stesso tempo è il miglior posto per un backpacker:

  1. Fare autostop è legale e molto semplice (solo da città a città e non “into the wild”)
  2. E’ possibile ed è legale campeggiare ovunque (rispettando la proprietà privata)
  3. Ci sono percorsi e camminate epiche sparse su tutta l’isola

Forse negli ultimi giorni ci stava andando troppo bene: autostop, posti bellissimi, gente alla mano. La Scozia ci ha abbracciato sotto ogni punto di vista, oltre ogni aspettativa. Anche il meteo ci ha accompagnato, nonostante il cliché piovoso e grigio del Regno Unito. Quello che ci ha inizialmente scoraggiato, però, è stata l‘impossibilità di visitare l’isola senza avere un mezzo proprio. Oramai sono più di 7 mesi che sono in viaggio e devo ammettere che è la prima volta. Niente bus o treni … Con l’autostop ci si sposta facilmente da città a città, ma non ci si può addentrare, e spesso neanche avvicinare, nei posti più belli che le Highlands hanno da offrire. Ovviamente non ci siamo fatti prendere dal panico ed abbiamo iniziato a fare quello che sappiamo fare meglio: parlare con le persone 😎 Chiedi qui, chiedi lì, veniamo a scoprire che c’è un autobus che la mattina presto “attorno alle 8” ci potrebbe portare in una parte a qualche km dal Quiraing. Via, non ce lo facciamo sfuggire. Alle 7.30 del giorno dopo siamo alla fermata dell’autobus ad aspettare. Fortunatamente alle 8.07 si ferma quello che inizialmente sembra uno scuolabus, ma che ci porterà prima a Portree e poi proprio alla base del Quiraing. Proprio così: l’autista ci ha lasciato proprio all’ingresso del percorso per scalare la montagna. Pensavamo ci avesse fatto un piacere, ma successivamente abbiamo scoperto che nelle Highlands non esistono fermate vere e proprie dell’autobus, si sale e si scende dove si vuole. Pazzesco! 😵 Ad ogni modo la nostra fatica è stata ampiamente ripagata … Ecco cosa ci ha lasciato a bocca aperta. QuiraingQuello spiano che vedete si chiama Table, tavola in italiano, per via della sua forma. Nel passato veniva utlizzato come nascondiglio dato che, per via di quei spuntoni che ha davanti, non è visibile dal basso. Per questo motivo gli scozzesi erano soliti nascondersi assieme alle loro amate e preziose capre. Per arrivare quassù, ci abbiamo impegato circa 90 minuti. Non è stato facile, ma neanche impossibile. Però questo posto ci ha regalato scenari che non dimenticheremo mai: In generale, l’itinerario che abbiamo seguito sull’isola di Skye è stato: – Campo base a Broadford.
Qui siamo stati 3 notti. Posto tranquillo ed ostello molto bello. Consigliatissimo. – Mezza giornata in giro a Broadford: siamo arrivati qui nel primo pomeriggio, dopo un passaggio da Drumnadrochit. Abbiamo esplorato i dintorni e fatto una camminata di un po’ più di un’ora nell’entroterra. – Escursione a Portree: ci siamo avviati un po’ tardi, erano le 11, con l’intento di andare fin su nel Quiraing. Facendo autostop, siamo arrivati a Portree verso le 13.30. Troppo tardi per andare su in montagna. Passando dall’ufficio turistico, ci hanno consigliato una camminata di circa due ore seguendo la costa. Piuttosto semplice, speravamo di vedere le foche .. ma abbiamo incontrato solo pecore 🐑 Ritornati nel tardo pomeriggio in ostello, abbiamo chiacchierato con le persone per capire come muoversi il giorno dopo. – Escursione sul Quiraing: su suggerimento di alcuni viaggiatori, siamo riuscti a prendere un bus per arrivare fin su a Staffin, prendendo una coincidenza a Portree. L’autista è stato molto gentile e ci ha fatto scendere proprio all’inizio del cammino, spiegandoci che in quelle zone non esistono vere e proprie fermate del bus 😂 – Scalata di circa 3 ore (a/r): siamo partiti in un punto e siamo ritornati … non sappiamo dove. Diciamo che ci siamo un po’ persi 😵 La scalata non è difficilissima, ma neanche adatta a tutti: molti pantani, salite spesso da fare aiutandosi con le mani, sentieri non molto segnalati. Avere una mappa del percorso può aiutare … noi siamo andati un po’ a caso🌵 – Ritorno in ostello alle 20 circa. Esausti dalla camminata e dall’autostop. Dopo che ci siam persi scendendo dalla montagna, siamo andati letteralmente bussando alle porte per sapere dove andare 😝 Ma ce l’abbiamo fatta, questa volta dopo un po’ più di una mezz’ora di attesa (e nessun autobus all’orizzonte … ) – Il mattino seguente lasciamo l’ostello presto, per andare in direzione Fort William, senza avere un posto dove stare perchè apparentemente tutto prenotato (forse per via della festività di Maggio, il Bank Holiday). Troviamo un passaggio diretto ed in due ore siamo lì. Fortunatamente aver scritto via mail ad alcuni ostelli ci ha aiutato: uno ci ha detto che ha due posti liberi! A Fort William finisce la nostra avventura sull’isola. Breve, purtroppo, ma molto intensa. Questi posti ci hanno regalato un distacco assoluto dalla “civiltà” facendoci entrare in contatto con la natura in tutto il suo splendore. Un posto emozionante, come mai visto fin ora. Bello anche da visitare guardando fuori dal finestrino.